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Teatro Félix Guattari
ex Filanda Maiani, zona degli orti - quartiere Schiavonia, via Orto del fuoco 3, Forlì - Italy

Dimensioni spazio scenico:
larghezza 10 mt
profondità 9 mt
altezza al graticcio 5mt


Tribuna 112 posti


 
 
 
 
 
 
 

La Filanda vecchia fu fondata nel 1886 da Giuseppe Brasini, figlio di imprenditori forlivesi, allora direttore della Banca Popolare. La filanda, nell'anno in cui venne fondata, occupava 103 operaie, salite poi a 158 nel 1900. Anche questa filanda ebbe una storia travagliata, passando nel 1896 ad Aristide Panzeri, e poi ai fratelli Bonacossa. Rimase in attività fino al 1914, anno in cui venne chiusa in maniera definitiva. La Filanda nuova venne costruita nel 1898 da Giulio Panzeri e fu rilevata nel 1899 da Mario Tomiselli, finendo anch'essa, nel 1900, ai fratelli Bonacossa. La seta prodotta, oltre a raggiungere livelli quantitativi molto elevati in rapporto agli standard nazionali, era di ottima qualità, cosicché venne esportata in Francia, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti. Infine nel 1908 fu rilevata dall'industriale Napoleone Maiani, il quale possedeva già una conceria di pelli che continuò a gestire. La Filanda Maiani fu l'ultima grande filanda forlivese e rimase in attività per tutti gli anni venti, fino a quando la crescente crisi del settore e la concorrenza della la seta artificiale, provocarono un fortissimo decremento nella domanda. Nel 1926 la filanda Maiani era una delle più grandi d’Italia ed anche la produzione era consistente. Le bacinelle utilizzate erano 240 ed i lavoranti circa 550. Tra le attrezzature impiegate vanno menzionate le tre caldaie a vapore azionate a turno in modo da evitare interruzioni, un essiccatoio capace di lavorare in un giorno duecento quintali di bozzolo, un impianto di aerazione che assicurava un ambiente di lavoro abbastanza sano, due sale di controllo, nelle quali la seta prodotta era sottoposta a varie operazioni, quali la piegatura e l'imballaggio. La seta veniva suddivisa in matasse di varie dimensioni a seconda dei luoghi di esportazione; le matasse venivano poi spedite in Italia e in Germania, Francia, Svizzera, Stati Uniti e Inghilterra. La recessione mondiale del 1929, che generò effetti negativi su tutta l'industria, la concorrenza interna ed estera, condussero Napoleone Maiani al fallimento nel maggio del 1929.  Dopo un periodo di abbandono, l'edificio divenne sede di varie attività commerciali fino all'odierna destinazione espositiva, la parte centrale è sede del nuovo Teatro Félix Guattari.

Fonte IBC