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mMK
mGiuda
     

posti limitati

con Biagio Caravano
musica e audio Lorenzo Bianchi Hoesch
coreografia Michele Di Stefano
disegno luci Roberto Cafaggini
direzione tecnica Davide Clementi
organizzazione Carlotta Garlanda
distribuzione Jean François Mathieu
produzione mk 2014 

in collaborazione con LEM International – Silentsystem
riallestimento della performance Giuda una produzione mk 2010 Nuovo Teatro Nuovo / Fondazione Campania dei Festival/Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con Teatro Stabile Napoli / in collaborazione con Festival MilanOltre / con il contributo MIBACT

Originariamente commissionato nel 2010 per l’attore Giovanni Franzoni da Antonio Latella, direttore artistico di una stagione dedicata al tema del Fondamentalismo al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, Giuda viene riallestito nel 2014 all’ICI Berlin Institute for Cultural Inquiry per Biagio Caravano, performer storico di tutti gli spettacoli di mk.

       
 
 

Giuda sprofonda nella condanna della ripetizione con la misteriosa consapevolezza dell'iniziato; il performer rimane sospeso in questa condizione, aggrappato al momento che precede ogni azione. Come un portiere nello spogliatoio prima della partita, prefigura ciò che il suo corpo dovrà sforzarsi di compiere, generando e subendo con lo stesso aplomb il meccanismo entro il quale viene immesso suo malgrado. Il suo problema è la gestione della cronologia, la creazione di ciò che è stato già deciso, nell'anticipo e nel ritardo. In questo modo egli trasforma la ripetizione in una possibilità oppure resta semplicemente nel dramma della performance.

Attraverso l'ascolto di un paesaggio sonoro che sembra anticipare sottolineare o irridere le azioni del performer, il pubblico è testimone di una lotta contro il tempo, quel tempo che ha in serbo per il protagonista un percorso già scritto, vissuto in un silenzio assoluto. Lo spettatore è invece immerso nella musica che sovrasta la visione e la carica di assonanze quasi cinematografiche.
Il pubblico ascolta in cuffia degli universi acustici olofonici, a tratti iperrealistici, a tratti invece astratti ed evocativi di un altrove o di una memoria o di una dimensione onirica privata  e collettiva.
Il suono é il legame privilegiato tra l'azione e il suo intendimento. Il carattere solitario dell'ascolto in cuffia, attraverso un sistema complesso di registrazioni binaurali, diviene un'esperienza intima ma collettiva, immersiva e realistica.

“ ti escludi irreversibilmente dall'ordine antico, cerchi di sistemarti nel nuovo, qualche volta rischiando di doverti arrendere, e quando finalmente riesci a reintegrare il nuovo nel vecchio, sei risorto. Ma per percorrere questa strada misterica, comune ai figli di dio, all'umanità e al singolo essere umano, prima tu devi capire che l'ordine, sistema, forma di vita, in cui fino a quel momento sei vissuto, sta per schiacciarti e devi scoprire la possibilità di creartene uno nuovo: per questo alla nascita di ogni scelta assiste Satana.”
M.Brelich, L'opera del tradimento

 

 

Il gruppo mk si occupa di coreografia e performance dal 1999 e ruota intorno ad un nucleo originario di artisti costantemente in dialogo con altri performer e progettualità trasversali. Il gruppo è da subito invitato nei più importanti festival della nuova scena in Italia e all’estero con date in Giappone, Gran Bretagna, Germania, Indonesia, Stati Uniti, Spagna, Portogallo, Francia, Perù etc e una presenza costante sul territorio nazionale. Tra le produzioni recenti Robinson, in collaborazione con l’artista visivo Luca Trevisani, ha debuttato nel 2014 al Teatro Argentina di Roma ed è tuttora in tour.
Nel 2015 vengono creati diversi lavori installativi e ambientali (SUB festival Uovo Milano; Fronterizo a Live Arts Week, Bologna). Nell’ottobre dello stesso anno il festival MilanOltre dedica alla compagnia una retrospettiva dei lavori più recenti, tra i quali il riallestimento di Giuda e il debutto di Hey, in collaborazione con il duo Sigourney Weaver.
Con Veduta (2016) il gruppo inizia un’indagine immersiva sul paesaggio e la prospettiva adattabile a qualsiasi orizzonte urbano. Bermudas (2017-18) è invece un lavoro sul moto perpetuo e il movimento puro, costruito per un folto numero intercambiabile di performer.
La nuova produzione del gruppo, Orografia/Parete Nord è una collaborazione internazionale coprodotta da Torinodanza 2018.

Alla circuitazione degli spettacoli si affianca una intensa attività di conferenze, laboratori e proposte sperimentali, tra le quali la Piattaforma della Danza Balinese al Festival di Santarcangelo (2014 e 2015), i progetti per la BiennaleDanza 2013-14-15, un dialogo costante con la Scuola Paolo Grassi di Milano e la cura dei cicli di performance AngeloMai Italia Tropici a Roma.
Nel 2018 Michele Di Stefano, coreografo del gruppo, è invitato a curare la sezione in esterni (Outdoor) del Festival Bolzano Danza/Tanz Bozen e a partecipare all’Artists Summit organizzato al PACT Zollverein di Essen. E’ uno degli artisti che hanno sviluppato il progetto FORESTA per le edizioni 2016 e 2017 del Festival Internazionale di Terni.
E’ incaricato della programmazione danza per il trienno 2018-20 dal Teatro di Roma.
Nel 2014 riceve una commissione da Aterballetto (Upper East Side) e dalla Korean National Contemporary Dance Company (Line Rangers Seoul).
Nel 2015 viene riallestito per il progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography) il duetto di esordio della compagnia, e-ink, con due interpreti di Aterballetto.

Nel 2012 esce per i tipi di Quodlibet, Agenti autonomi e sistemi multiagente, di Michele Di Stefano e Margherita Morgantin, un testo di istruzioni coreografiche e report meteorologici.
Mk è una delle cinque compagini internazionali alle quali è dedicato il libro Corpo sottile. Uno sguardo sulla nuova coreografia europea (UbuLibri, Milano 03). Dal 2010 il gruppo riceve il contributo del MiBACT.
Dal 2015 il contributo è assegnato a KLM, organismo formato dalle compagnie Kinkaleri, Le Supplici e mk.

Michele Di Stefano riceve il Leone d’argento per l’innovazione nella danza alla Biennale di Venezia (2014), il premio Nico Garrone (2018) e il premio Danza&Danza (2000).
Lo spettacolo Bermudas, già nella terna finalisti del premio UBU, riceve il premio Danza&Danza come miglior produzione italiana 2018.