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LUCE



con: Eleonora Sedioli
tecnica: Angelo Generali
elettronica: Matteo Gatti
ideazione e macchine: Lorenzo Bazzocchi
produzione: Masque teatro

Nella duplice natura riverbera la sua essenza.
Performance per Tesla Coil e CO2


La performance vede una danzatrice e due Tesla Coil duettare, la prima posta su un alto piedistallo metallico, le seconde, l'una di fronte all'altra, ad amplificare la cornucopia di fulmini e saette che da esse promana.
Le due Tesla coil, costruite da Masque, seguendo fedelmente le linee di progetto originali del grande scienziato serbo-americano Nikola Tesla, non sono altro che due potentissime ricetrasmittenti di energia libera presente nel medium circostante. Le scariche disruptive di energia elettrostatica sono innocue per l'organismo umano avendo esse altissima frequenza e caratterizzate da quell'effetto pelle (skin effect) che le fa circolare solo alla superficie dei corpi conduttori.
LUCE è liberazione dell’atto. LUCE è una bestia favolosa. Il corpo e quindi il suo avatar, la figura evanescente, traggono dalla forma serpentina del fulmine la loro ispirazione. Nella contorsione la figura cede ad un movimento enigmatico, senza inizio, né fine. La pericolosità della postura - la figura è sospesa su un totem a cui dardeggiano macchine di fulmine - è condizione di levità e nel contempo di forza. A lei non si richiede altro: funzionare, sempre.

 




   

 
 

 

► repliche

► 2022
19 Maggio / Art Encounters 2022 / VOLVO STUDIO - Milano

► 2021
11 novembre
Festival Testimonianze Ricerca Azioni - Genova

9 settembre, ore 19.45 e ore 20.30
Festival Opera Prima - Rovigo, Ex chiesa San Michele

31 agosto, 1-2 settembre 2020, ore 18 e 21
CSS/ ESOF2020 Trieste Science in the City Festival - ex Chiesa di S. Francesco -Udine

► 2020
1 5-16 luglio ore 23.30
Santarcangelo Festival 2050 - Parco Baden Powell - Santarcangelo di Romagna

1 gennaio ore 17.20, 18.20 e 19.30
Lungotevere Aventino - LA FESTA DI ROMA - Roma

► 2019
15 dicembre 2019
Area Sismica - Haiku festival - Forlì






Sei donne intorno al cor mi son venute: appunti su sei artiste dal vivo dopo il lockdown
Pubblicato il  20 settembre 2020 su 
di Sara De Simone

Eleonora Sedioli
vista in “Luce” di Masque Teatro

Eleonora Sedioli, danzatrice e performer, inizia a collaborare con la storica compagnia Masque a partire dal 1998, fino a diventarne, con il fondatore Lorenzo Bazzocchi, nucleo elettrico e propulsore. Aggettivi quanto mai appropriati per il lavoro di Masque Teatro, estremamente riconoscibile proprio per la focalizzazione sulla messinscena della continua tensione tra potenza naturale, sapienza tecnica e pensiero filosofico-poetico.

Eleonora Sedioli è creatura poetica per antonomasia, da intendersi nel suo senso etimologico, da poiéō, verbo che indica la componente fattiva, manuale, quasi “manifatturiera”, dell’atto creativo. L’artista romagnola si muove infatti tra danza, performance e notevoli competenze tecniche, che insieme a Bazzocchi mette a frutto nella realizzazione di dispositivi meccanici e complesse architetture teatrali.
In “Luce”, Eleonora Sedioli, posizionata di spalle su un piedistallo metallico, interagisce con le scariche elettriche di due bobine ad alta tensione (Tesla Coils) costruite dai Masque seguendo scrupolosamente i progetti originari di Nikola Tesla (1856-1943), scienziato geniale e visionario, non sempre compreso, quando non osteggiato, dai suoi contemporanei.

Il corpo nudo di Eleonora Sedioli si staglia in uno spazio totale, archetipico, fatto di buio, fumo e improvvisi lampi di luce in cui la creatura umana – primitiva, vulnerabile – sembra confrontarsi con la potenza indomabile degli elementi naturali. Ma poi, il meccanismo si chiarisce: gli elementi naturali sono in realtà controllati e ricreati dalla sapienza umana. Sedioli è in un teatro di rappresentazioni che mette insieme la nuda vita e l’antropotecnica, la gettatezza creaturale (Geworfenheit) e la manipolazione scientifica degli elementi, Anànke – la Necessità che governa la Natura – e Tèchne – la tecnica umana che la modifica.
Quando gli 8 minuti di tempo-senza tempo della performance giungono al termine le scariche si esauriscono, e il corpo di Eleonora Sedioli torna nel buio. Si resta così, fermi, in silenzio. A fissare quel Nulla dopo la tempesta.

L’artista in poche parole: Il corpo di Eleonora Sedioli è un corpo primitivo, sintonizzato sulle frequenze più remote e profonde dell’esistenza umana (e non). Corpo perturbante, vigoroso, atletico, in grado di assumere posture plastiche complesse, mantenute con la massima concentrazione e disciplina. In lei energia fisica e spirituale coincidono: è nell’estrema esposizione anatomica che Eleonora Sedioli ci fa intravedere, continuamente, la sua anima.