Zapruder Filmmakersgroup
     
 

Pletora. Il dono
(21’ col. B/N 2008)

Un uomo, un soldato sotto i bombardamenti, solo nella sua trincea, si sforza in ogni modo di sostituire al vuoto del pensiero quei momenti in cui, nonostante tutto, pareva aprirglisi il fondo dei cieli.Evocato dal sapore di un piacere delizioso, il tempo perduto viene liberato dall’incanto che l’aveva sopito tornando a muoversi nella struttura circolare del dono.

Goodbye for now,
we will meet again,
I intend to eat you
You are delicious

Un film di ZAPRUDERfilmmakersgroup

Con: Eleonora Amadaori, Nicolò Corini, Domenico Di Viesti, Monaldo Moretti
Scritto e diretto da David Zamagni e Nadia Ranocchi
Direttore della fotografia Monaldo Moretti
Montaggio e sonorizzazione: Zapruder
Musiche originali: Francesco ‘Fuzz’ Brasini, Zapruder
Scenografie: Zapruder con la collaborazione di Alessandra Brunelli, Mirco Guidi, Giancarlo Bianchini, Matilde Neri
Scultura : Michela Nibaldi
Realizzazione dispositivo di visione e sampling audio: Giancarlo Bianchini (AZT)
Mezzi tecnici: LM Cineservice
Sound writing: Telonio, Mattia Dallara, Francesco Brasini
Organizzazione generale: David Zamagni e Nadia Ranocchi
Produzione: Zapruder, Galleria Enrico Fornello (Prato), Leonardo Monti

 

DAIMON.XXX(Trente)
11 min Col B/N 2006

Successione di quadri sul tema dello stilleben o still-life ovvero della natura morta.
Ritratti di vegetali e animali che appaiono ancora sospesi tra la vita effimera o appena spenta e la morte; tra il movimento e l’immobilità.

‘Se un glande godendo generasse l’universo lo farebbe così com’è: ci sarebbero nella trasparenza del cielo, sangue, grida, fetore. Dio non è un prete ma un glande: papà è un glande.’
                                                                                                   IL PICCOLO Georges Bataille

Nel 1934 Bataille di passagio a Trento vive un esperienza notturna, la cui cifra referenziale conserva tuttora il suo segreto. A quella notte si lega lo pseudonimo di Louis Trente con cui egli firmerà “Le Petit” pubblicato nel ‘43 ma retrodatato nella prima edizione proprio 1934.
Alla stessa notte allude per ben due volte Troppmann, il protagonista de “l’azzurro del cielo”.

Un film di ZAPRUDERfilmmakersgroup

Con: Eleonora Amadori, Monaldo Moretti, Vilma Montevecchi, Nadia Ranocchi
Scritto e diretto da David Zamagni e Nadia Ranocchi
Direttore della fotografia: Monaldo Moretti
Montaggio e sonorizzazione: Zapruder
Realizzazione dispositivo di visione e sampling audio Giancarlo Bianchini (AZT)
Consulente anaglifia: Agostino Anfossi
Produzione: Zapruder, Anag3Dstudio, Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento

DAIMON
E’ un progetto a puntate per una sorta di biografia immaginaria e visionaria di Georges Bataille, costruita a partire dall'opera dell'autore e da alcuni controversi aspetti della sua vita.
Pensate nell’ottica del cinema da camera DAIMON sono videoinstallazioni in cui viene sperimentata la tecnica stereoscopica dell’anaglifia che conferisce all’immagine le qualità del basso rilievo, ponendo l’occhio nella condizione di divenire strumento tattile.
‘DAIMON’ è un invito a spalancare gli occhi fino alla nausea, 
a considerare l’erotismo gravemente, tragicamente.
Eros è il daimon per eccellenza, ma il termine daimon non indica semplicemente una figura divina, il suo etimo evoca il laceratore, colui che divide e scinde.
Leit motiv di ‘daimon’ è dunque una tensione, un conflitto impossibile da risolvere intrinseco della natura umana, natura insolubile appunto, fonte della gloria e dell’estasi, del riso e delle lacrime. 
Erotismo,  sacrificio,  gioia, orrore e  morte sono gli elementi che determinano la partitura  di ‘Daimon’ in sequenze. La somma attiene alla sfera dell’impossibile.

 

Sull’anaglifia
Anaglifo deriva dal greco anàglyphos che letteralmente significa rilievi scolpiti; è un’immagine ottenuta sovrapponendo i due fotogrammi di uno stereogramma colorati con due differenti colori, ciano per l’immagine di destra e rosso per quella di sinistra. Questo tipo di proiezione è in grado di rendere la sensazione tattile del rilievo, la cui visione, come negli esperimenti 3D degli anni ’50, potrà essere apprezzata con l’ausilio di speciali occhialini bicolore.

 

ZAPRUDERfilmmakersgroup nasce nel 2000 dalla collaborazione tra David Zamagni, Nadia Ranocchi e Monaldo Moretti.
Il lavoro di Zapruder è di difficile collocazione all'interno delle usuali definizioni disciplinari e si pone piuttosto nella zona interstiziale fra arti visive, performative e cinematografiche dando origine a quello che il gruppo definisce "cinema da camera", sorta di cinema incarnato e tattile, ma anche forma di teatro immateriale.
Considerata frequentemente 'fuori formato', la produzione di Zapruder si caratterizza per un'accanita esplorazione dei linguaggi e del mezzo cinematografico e per un approccio interamente artigianale nella realizzazione delle scene e dei meccanismi di ripresa.

I lavori del gruppo sono stati presentati e premiati in autorevoli festival internazionali di cinema ed arte, tra cui Oberhausen kurzfilmtage(D), Biennale de l'image en mouvement (Ginevra , CH), Graz Biennal on Media and Architecture (A), Transmediale (Berlino, D), TTV Performing Arts on screen (Riccione, I), Netmage (Bologna, I), Rencontres Internationales Paris , Madrid, Berlin, Iceberg (Bologna, I), Circuito off (Venezia, I), Santarcangelo Festival (I), Contemporanea Festival (Prato, I).
Zapruder vive e lavora a Roncofreddo (FC).