Alessandra Cristiani
     
 

Geynest under gore

ideazione e danza   alessandra cristiani
creazione musicale   jed whitaker   caviar spectator trio   claudio moneta
disegno luci   gianni staropoli

Il lavoro prende spunto da un viaggio a Sarajevo, dalla forza toccante delle sue rovine di guerra, dall’introspezione di un’inquietudine, che comincia a giocare, individualmente, con ciò che si è   stati nell’infanzia, con ciò che siamo e viene disatteso nel presente. Attraverso la danza si ricerca   l’essere umano nella sua matrice mitologica; si indaga una memoria mai risolta, fatta di desideri semplici e di segreti ingenui. Si predilige un’attenzione al linguaggio del corpo, alle sue voci emotive, che lo attraversano vigorose dal profondo della sua materia, per aprirsi nel silenzio.

 

 

Alessandra Cristiani

Premio Excelsior come migliore attrice per il corto La foto, regia Sara Masi (1997).
Dal teatro di marca odiniana (Teatro Potlach, Toni Cots, Jean Paul Denizon, Teatro de los Andes, Nino Racco, Naira Gonzalez…) approda alla danza attraverso una personale esplorazione del training fisico dell’attore.

Studia danza contemporanea con Moses Pendleton, Giovanna Summo, Domenique Dupuy; tecniche del “mino trasparente” con Hal Yamanouchi; Respirazione e Postura con il trainer Giuseppe Ravì; Qi gong con Solene Fiumani; Ideokinesis: Placement e Riposo Costruttivo con Ursula Stricker; la nuova danza giapponese (Butoh Dance) con Masaki Iwana, Akira Kasai, Akaji Maro, Tadashi Endo, Ko Murobushi, Joko Muronoi, Hisako Horikawa, Toru Iwashita, Daisuke Yoshimoto, Atsushi Takenouchi.

Si laurea in Metodologia e Critica dello Spettacolo con la tesi sperimentale: Masaki Iwana e la tradizione del “Buto Bianco”. “The Inthensity of nothingness”: Una metodologia della danza.
Crea e dirige con il gruppo danza Lios, la rassegna internazionale di danza buto Trasform’azioni (Teatro Furio Camillo). Lavora con Marcello Sambati, Fabrizio Crisafulli, Roberto Latini, Massimiliano Civica, Giovanna Summo,  tra i maggiori esponenti del teatro di ricerca italiana.

E’ nella compagnia Habillé d’eau diretta da Silvia Rampelli con la quale produce nel 2002 Studio per Attis, selezione Enzimi Danza 2002 “per rigore e originalità creative”; nel 2003 Refettorio, “Generazione Scenario 2003”, “Premio per la specificità e originalità del linguaggio e delle tecniche corporee” all’International Teatarfest di Sarajevo 2004, vincitore“Movin’Up2004”, supporto dell’Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani; nel 2005 Ragazzocane, creazione per La Biennale di Venezia 37 – Festival Internazionale del Teatro, curata da Romeo Castellucci ed insignita del Premio Speciale Ubu 2006 “per il rinnovamento apportato ai concetti di festival e di teatro”.
Nel 2006-2007 il gruppo inizia l'indagine sul tempo con esplorazioni di breve durata: Studio sulla percezione di un segmento temporale discrezionalmente definito, Beate, Camera.
Del 2008 Stato secondo, vincitore del progetto “4 Cantieri per Fabbrica Europa”, una produzione Teatro Furio Camillo e Fondazione Pontedera Teatro, in collaborazione con ZTL-pro.
Habillé d’eau presenta i suoi lavori in Italia, Bosnia, Francia, Stati Uniti.

Come solista presenta: Fiori, Notturno, Eco, In canto, Geynest under gore, XY, Langelo, Entrana, Irelallabye, io è un altro, nudo.nuda. Gli ultimi due lavori rientrano nel progetto La fisica dell’anima. Francesca Stern Woodman, una coproduzione Teatro Furio Camillo e ZTL-pro (Scenari Indipendenti).
Con la performance d.n.a-di natura assente, progetto di Stefano Taiuti (Zeitgeist), è a Romaeuropa Festival 2007.

Testi critici sono stati pubblicati in Hic sunt leones, a cura di Graziano Graziani, Editoria e Spettacolo, Roma 2007.
Propone cicli di laboratorio: La danza del corpo;incontri sulla pratica del training: L’esercizio.